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COVID-19: UNA GUERRA CHE SI COMBATTE CON IL SENSO CIVICO

Immagine del redattore: Dott. Ingegnieros FabioDott. Ingegnieros Fabio


Stiamo vivendo in un mondo estremamente spaventoso. Tutti faticano a capire. Le idee del complotto che girano sono spesso affascinanti e ammalianti. Ci sentiamo in continua guerra, ma non vediamo nessun nemico da sconfiggere. O meglio ci sentiamo di non riuscire ad avere controllo sul nostro nemico.


Le frasi e le parole che sento dire ogni giorno, per quanto possa essere un dato per niente oggettivo dal punto di vista scientifico, sono sempre più contornate da aloni di panico: assalti ai negozi, guerre, battaglie, morti. Le informazioni girano a tempo di record nelle case di ognuno di noi: ogni canale televisivo dà il proprio punto di vista aprendo a dibattiti, spesso contornati da un'aria giudicante. Troppe informazioni che ogni giorno ci mandano il cervello in tilt: virologi, medici, infermieri, educatori, psicologi. Tutti parlano, tutti si fanno sentire. Non si può fare altrimenti, in realtà, perché quello che stiamo vivendo è una vera e propria guerra. Almeno lo è per la nostra mente. Una battaglia che si può vincere solamente sviluppando un forte e sincero senso civico. Non servono raduni, non c’è un nemico contro cui puntare il dito. C’è solo un virus che dobbiamo capire, studiare e affrontare. Seguire le leggi e le regole che ci vengono consigliate, vista la stretta collaborazione tra il mondo politico e quello scientifico, è l’unica arma che abbiamo.


L’arrivo di COVID-19 ci mette ogni giorno di fronte ad una realtà che sino a ieri ci sembrava impossibile.


Anche la morte di un parente caro è vissuta in un modo del tutto inedito rispetto al passato. Il lutto, che spesso viene accarezzato dal bisogno di convivialità, di condivisione con l'altro, è oggi contornato da una necessità scientifica e specie-specifica di sopravvivere per dare un futuro migliore a chi il mondo lo sta vivendo agli albori. E, ancora più importante nel qui ed ora, non sovraccaricare il sistema sanitario. Così il lutto, già di per sé un momento che porta ad essere disinteressato a gran parte del mondo, diventa ancora più confusivo: oltre ad aver perso una persona importante, ci si sente spaesati vedendo il solito rituale funebre sradicato nelle sue fondamenta. Tutti a distanza di sicurezza mentre nascondono le loro emozioni dietro ad una mascherina (almeno è ciò che appare allo sguardo altrui). Anche l'aria di vicinanza e calore viene in questo modo sfumata in una scia di persone il più distanti possibile tra loro.

La mente non può che rafforzare il proprio sistema primitivo di attacco e fuga: qualcosa sta andando diversamente da come abbiamo imparato in passato e la necessità di proteggere la propria salute può essere confusa – purtroppo – con la diffidenza e la mancanza di rispetto. L’altro, così, diventa qualcuno da attaccare o da cui fuggire.


La mente ci inganna: usa degli espedienti (euristiche) per semplificarsi il compito di leggere la realtà: a volte le regole che segue servono per la nostra sopravvivenza, altre volte, come in questo momento socio-culturale-sanitario, le sue scorciatoie ci portano a sovraccaricarci emotivamente. Lo stress aumenta, come anche il senso di vulnerabilità e di paura. Ed ecco che il sistema di attacco-fuga rimane stabile in prima posizione.


Quello che l’OMS ha definito una pandemia, penso che potremmo ridefinirla in quei termini che spesso sentiamo in televisione: una battaglia contro un nemico invisibile ad occhio nudo. SARS-CoV-2 è un virus molto più intelligente di noi in quanto utilizza una tecnica molto affinata per riprodursi. La guerra la fa tramite la vicinanza e il contatto umano, una modalità attraverso cui esprimiamo l’amore e il nostro bisogno di protezione.


Una bomba casuale sembra essere cascata sul mondo. Non si sa bene l'origine o almeno questa non viene mai affrontata direttamente. Non è difatti importante conoscerla per i non addetti ai lavori. Quello che noi dobbiamo sapere e ricordare è che una guerra non-emotiva non si fonda su complotti, raduni, luoghi di ritrovo che possono sfuggire al genere umano.Il virus non discrimina: non gli interessa se sei bianco, nero, gay, giovane, anziano. Si insedia nel nostro corpo e avanza di persona in persona.La maggior parte guarisce, alcuni – i soggetti più vulnerabili dal punto di vista fisiologico – purtroppo devono seguire un iter sanitario molto complesso e strutturato che richiede un dispiego di energie e di tempo molto lunghi.


Il nostro dovere – e mi scuso per la ripetizione, ma penso sia il fulcro centrale di tale pensiero - è quello di permettere al mondo sanitario di poter svolgere il suo lavoro al meglio, evitando di entrare in contatto con il virus a causa di un non rispetto delle leggi emanate. Per poter vincere la battaglia nel modo più efficace ed efficiente possibile è necessario sviluppare un senso civico condiviso e chiaro.


Non starò a ripetere qui le regole che ogni giorno leggiamo ovunque. Preferisco elencare una serie di siti internet all’interno dei quali leggerle (nel caso ancora qualcuno non ne fosse a conoscenza) e all’interno dei quali poter trovare informazioni veritiere. Pagine che è consigliabile guardare, al massimo, un paio di volte al giorno. In tale modo si potrà evitare di entrare in contatto con fake-news e sovraccaricare più del necessario la nostra mente. Solo così potremmo continuare a utilizzare strategie comportamentali appropriate e utili a proteggere se stessi e gli altri.


LINK PER UNA BUONA INFORMAZIONE:


- Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/coronavirus/

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Dott. Fabio Ingegnieros

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